COME LA STUPIDITA' RENDE PARADOSSALMENTE EFFICIENTE LA SANITA' MCDONALDIZZATA.

"La stupidità è ormai una modalità di vedere il mondo in superficie,
di fare le cose senza pensarci troppo,
anche perchè, se si approfondisse, si finirebbe per non fare niente"
Vittorino Andreoli. La vita digitale

 

Il paradosso della stupidità sistemica in sanità

 

L'efficienza aziendale, in un mercato sempre più libero e globalizzato, richiede paradossalmente quantità notevoli di stupidità collettiva.
La suddivisione del lavoro in compiti semplici, standardizzati, automatizzati, come si verifica in un sistema di tipo mcdonaldizzato, permette di realizzare in breve tempo e al minor costo, sfruttando la tecnologia disponibile, in altri termini con la massima efficienza, un determinato obiettivo (1).
Per questo i membri dell'organizzazione aziendale sono invitati a rispettare rigidamente un certo ruolo all'interno della macchina produttiva, senza pensare troppo al senso del processo poichè ogni possibile critica, e dunque intoppo, riduce inesorabilmente l'efficienza del sistema.
Per Alveson e Spicer il motore del capitalismo sembrerebbe dunque essere lubrificato assurdamente dall'idiozia, trasmessa contagiosamente dai vertici aziendali (2).
Indipendentemente dal QI e dal livello d'istruzione, intrappolate nella rete organizzativa e sottoposti a forze di vario genere, i membri di un'organizzazione produttiva vengono incoraggiati a comportarsi stupidamente e ad ignorare, ovvero evitare di conoscere, cose che potrebbero essere sconvenienti (3).
Proprio come un fast-food la medicina pratica si fonda oggi su banali routine e interventi impersonali regolati da norme, linee-guida, protocolli, di cui generalmente non ci si chiede il senso per non rischiare di inceppare la procedura o rischiare noie legali.
Grazie alla stupidità e all'ignoranza inculcate strategicamente dal sistema possono così essere erogate prestazioni cliniche in quantità industriale, che come le comuni merci, di qualità scadente e monouso, risultano in genere inconcludenti e generatrici di ulteriori esami (4).
Lo spirito critico degli operatori della sanità mcdonaldizzata viene dunque affossato mentre il ragionamento clinico, che come processo logico e statistico conduce faticosamente dall'anamnesi (piena conoscenza della storia personale del paziente) alla prognosi (che implica la valutazione attenta del rapporto costo/beneficio degli interventi), sostituito dall'immediato e cieco ricorso alla tecnologia, e in particolare all'imaging.


Il medicus videns e la morte del ragionamento (clinico)

La videodipendenza come fenomeno di massa in qualche modo contribuisce a rinforzare la stupidizzazione sanitaria.
L'attaccamento morboso a Google, Facebook, Instagram, Wathsapp, YouTube sta infatti producendo una cultura planetaria di tipo prettamente visuale e spazzato via quella letteraria, con negative implicazioni riguardanti non solo i comportamenti, le modalità di socializzazione e il linguaggio ma operazioni cognitive complesse come l'attenzione, la memoria, la riflessione (5).
Oltre a bloccare l'introspezione, il discorso interno e la metacognizione (riflessioni sul proprio pensiero), il multitasking e il bombardamento visivo ubiquitario (a parte il nulla culturale trasmesso dai nuovi media) ostacolano l'elaborazione di un pensiero critico e autonomo.
In ultima analisi le tecnologie sviluppatesi negli ultimi decenni, che si sostanziano negli schermi di telefonini, computer e apparecchi elettronici, rendendo la vita e il lavoro sempre pià facili, veloci, comodi, piacevoli e performanti, indeboliscono il cervello dell'Homo Sapiens e rischiano di cancellare millenni di progresso intellettuale (6).
Contemporaneamente la profonda crisi del mercato editoriale, con la continua chiusura di testate giornalistiche e librerie, riflette la crescente disaffezione dell'umanità nei confronti della lettura, attività che infatti comporta un duro lavoro cognitivo.
Queste dinamiche probabilmente contribuiscono all'indebolimento del ragionamento clinico e alla passiva sudditanza del medico nei confronti dello schermo (e della tecnologia in generale).
Gli ulteriori progressi dell'olografia e della telerobotica, in una società in avanzato stato di liquefazione, come direbbe Zygmunt Baumann (7), finiranno anche per troncare irreversibilmente il rapporto medico-paziente, un tempo caratterizzato da un contatto empatico, visivo ed epidermico solidissimo, perchè, come l'Homo Videns crede solo a ciò che attrae il suo sguardo, così al medicus videns, che ignora che l'imaging senza la clinica non solo è insensato ma addirittura iatrogeno, basta semplicemente fare senza farsi troppe domande (8).

 

Per una medicina più sensata e responsabile

La mcdonaldizzazione del sistema produttivo e la medicalizzazione della vita sostengono fortemente la domanda e quindi il consumo di generi sanitari (9).
A sua volta la trasformazione della cultura letteraria in cultura visuale e il multitasking associato alla videodipendenza allontanano la gente dalla lettura, dallo studio critico e dalla riflessione, contribuendo alla diffusione di una "demenza digitale" sempre più precoce (10).
Così il medicus videns, video e imaging-dipendente, reso sempre più miope dalla micronizzazione del sapere, sembra comportarsi come un automa programmato per la produttività.
Una riflessione seria su queste tematiche e sulla evoluzione di una medicina sempre più oltraggiosa nei confonti delle leggi naturali e pervasiva nella vita di ognuno di noi diventa imperativa per non
farsi travolgere da queste pericolose tendenze.

Bibliografia essenziale

1. Ritzer G. The McDonaldization of society. Los Angeles: Pine Forge Press 2004
2. Alvesson M, Spicer A. The stupidity paradox. London: P Profile Books 2016
3. McGoey L. The logic of strategic ignorance. British Journal of Sociology 2012; 63:533-576
4. Cornaglia Ferraris P, Picano. Malati di spreco. Il paradosso della sanità italiana. Bari: Laterza 2004
5. Carr N. Internet ci rende stupidi? Milano: Raffaello Cortina 2011
6. Harari YN. Sapiens. A brief history of humankind. London: Vintage Books 2014
7. Baumann Z. Modernità liquida. Roma-Bari: Laterza 2002
8. Sartori G. Homo videns. Bari: Laterza 2006
9. Conrad P. The medicalization of the society: on the trasformation of human conditions into treatable disorders. Sociology of Health and Illness 2009, 31:147-148
10. Simone R. La terza fase. Forme di sapere che stiamo perdendo. Bari: Laterza 2006