Nella pre Rems di Mondragone anche i pazienti di altre regioni

Nella pre-REMS di Mondragone anche pazienti di altre regioni

parla Giuseppe Ortano, direttore della struttura 

L’intervista di Ignazio Riccio da Il Mattino (Ed. Caserta, pag. 23) Lunedì 17 Agosto 2015

< Chiudere gli Opg è positivo, ma chiuderli definitivamente è come svuotare il mare con un secchiello bucato. La legge Basaglia andò in vigore nel ’78 e solo nel ’98 ci fu la chiusura definitiva del manicomio di Aversa, la Maddalena, con l’uscita dell’ultimo paziente. Speriamo di non aspettare anche noi vent’anni>. Lo psichiatra Giuseppe Ortano, componente del direttivo nazionale di Psichiatria democratica e direttore della UOSM 23 dell’ASL di caserta, è a capo della REMS provvisoria di Mondragone. La sua testimonianza serve a comprendere cosa stia realmente accadendo riguardo la procedura di dismissione degli Opg.

Quando è stata aperta la pre-REMS di Mondragone?

< Dallo scorso 15 aprile. E’ stata una delle prime e oggi accoglie 16 persone:8 provenienti dagli Opg e 8 dalle famiglie >.

Gli ex internati sono tutti campani?

< No. Il primo paziente arrivato è laziale, il secondo siciliano. Ciò dimostra come non venga rispettata la legge, che prevede l’obbligo per le Regioni e le Asl di accogliere nelle strutture alternative agli Opg solo residenti del territorio. In ogni caso gli ospiti della struttura di Mondragone non sono, per la maggior parte, usciti recentemente dagli Opg, ma sono stati internati anche diverso tempo fa >.

Ciò significa che, nonostante gli Opg si stiano svuotando con lentezza, non accolgono nuovi internati?

< Credo proprio di sì>.

Qual’è il suo giudizio sulle strutture alternative agli Ospedali psichiatrici giudiziari?

< C’è il rischio che si creino nuovi piccoli Opg, in località isolate. Le REMS avranno una gestione totalmente sanitaria. All’esterno dovrebbe esserci una vigilanza, anche privata. Saranno strutture piccole, decentrate e il rischio di una carenza di personale è alto. Ci deve essere un’intesa tra la magistratura e le strutture sanitarie mentali. Pochi di coloro che sono reclusi hanno commesso reati gravi, come l’omicidio. La maggior parte reati minori come furti, resistenza a pubblico ufficiale o, al massimo,maltrattamenti in famiglia>.

Come si riesce a gestire i casi più difficili nelle REMS? E’ noto che alcuni pazienti sono riusciti anche a fuggire.

< Guardi, queste strutture non sono prigioni e sono aperte. A Mondragone, ci sono stati dei problemi inizialmente con alcuni pazienti, ma siamo riusciti a trovare un equlibrio >.

In che modo?

< Queste persone ragionano. Probabilmente i più riottosi si sono resi conto che adesso, senza troppe restrizioni, sono in una condizione migliore di quella precedente>.

Dell’idea di trasformare l’Opg di Aversa in un carcere a custodia attenuata cosa pensa?

< Più che un’idea, è una certezza: Che posso dire, sarà l’unico caso in Italia di un istituto ubicato nel centro di una città>