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AUGURI 
 
di Emilio Lupo
 
Psichiatra, Segretario Nazionale di Psichiatria Democratica
 
 
Auguri a chi sta sulla gru e non è gruista.
Auguri a chi sta su l’isola e non è isolano.
Auguri a chi sta sul tetto e non è antennista.
Auguri a chi sta per strada e non è ambulante.
Auguri a chi prega e non ha santi.
Auguri a chi impreca e non ha fede.
Auguri a chi alza le mani, ma non ha voglia di arrendersi.
Auguri a chi sta nell’ospizio.
Auguri a chi sta nella casa-famiglia.
Auguri a chi sta in ospedale.
Auguri a chi sta in carcere.
Auguri a chi sta nei Centri di espulsione.
Auguri a chi vive nei campi nomadi.
Auguri a chi vive sotto i ponti.
Auguri a chi non ha più la fabbrica.
Auguri a chi non ha più la casa.
Auguri a chi non ha più voce.
Auguri a chi ci crede.
Auguri a chi non ci crede più.
Auguri a chi è sempre stato ed ora non è più.
Auguri a chi non è mai stato e non sa se mai lo sarà.
Auguri a chi aveva e non ha più.
Auguri a chi non ha mai avuto e continua a non avere.
Auguri a chi ha ancora lacrime e rabbia.
Auguri a chi non ha più nè lacrime e nè rabbia.
Auguri a chi non si leva più il cappello.
Auguri a chi un capello non l’ha mai avuto.
Auguri a chi prendeva il pullman per andare in fabbrica e timbrava un cartellino.
Auguri a chi un cartellino marcatempo non l’ha mai avuto
Auguri a chi sognava la spiaggia, il mare e il dopo sole
Auguri a chi un costume non l’ha mai posseduto.
Auguri a chi oggi è a zero ore.
Auguri a chi è stato sempre a zero ore.
Auguri a chi è costretto a stare in tenda e non è campeggiatore.
Auguri a chi è costretto a stare in macchina e non è pilota.
Auguri a chi non si leva più dal letto ma non è malato.
Auguri a chi sta sempre in piedi perché un letto non ce l’ha.
Auguri a chi mangiava in mensa ed ora mangia dai preti.
Auguri a chi ha sempre mangiato dai preti ma voleva mangiare anche lui in mensa.
Auguri a chi dentro, ieri, produceva calze per fare gambe belle.
Auguri a chi fuori, ora, sulle gambe infila i calzerotti.
Auguri a chi srotola lo striscione con le mani sporche di vernice
Auguri a chi ha riposto lo striscione, ma ha ancora le mani imbrattate.
Auguri a chi urla nel megafono la sua voglia di giustizia e libertà.
Auguri a chi la voce l’ha persa: sono i suoi occhi che urlano contro tutte le iniquità.
Auguri a chi dal manicomio, ieri, è uscito per garantire la libertà dell’altro.
Auguri a chi nel manicomio a Napoli, oggi, vi è ritornato per garantire la sua e l’altrui dignità.
Auguri a chi è arrivato per rifuggire da odio e morte.
Auguri a chi è stato rimpatriato senza aver conosciuto né pace né speranza.
Auguri a chi nonostante tutto non demorde e si schiera. 
Auguri a chi la dice tutta. Sempre.
Auguri a chi ha ancora tutti i denti e non sorride più.
Auguri a chi i denti li ha persi, ma continua a sorridere.