CSM approva i Protocolli Operativi

PSICHIATRIA DEMOCRATICA

Approvati dal Plenum del CSM i Protocolli Operativi in tema di misure di sicurezza psichiatriche: grande e tenace impegno e competente collaborazione di Psichiatria Democratica con la commissione del CSM.

Comunicato Stampa 

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Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ha approvato, questa mattina, la “Risoluzione sui Protocolli Operativi in tema di misure di sicurezza psichiatriche”, su proposta della settima Commissione (Presidente Clivio, relatore Balduzzi).

Si tratta - secondo Psichiatria Democratica (PD) che si è molto battuta in questa direzione, ed ha offerto la propria competente collaborazione con articolate proposte organiche per il varo 1 -Congresso di Roma riddei Protocolli, nel corso della sua audizione davanti alla settima Commissione del CSM - di un importantissima tappa che potrà favorire, sempre più, la piena integrazione tra i Servizi di Salute Mentale e l’ordine giudiziario, con ricadute assai positive per il futuro dei pazienti psichiatrici, autori di reato. Nella pratica, la grande innovazione dell’articolato, consiste nel fatto che si auspica, come PD ha da sempre sostenuto, che in tutti gli uffici giudiziari Giustizia e Sanità siano in costante relazione, e pertanto sempre in grado di promuovere l’integrazione, tra il procedimento penale e le offerte, diversificate, delle articolazioni funzionale dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) “attraverso la presa in carico, il lavoro e la socializzazione che possono garantire la salute mentale dei pazienti e, al contempo la sicurezza dei cittadini”. Più esplicitamente si dice nel provvedimento varato quest’oggi che “l’attuazione del protocollo dovrebbe poter essere la più tempestiva possibile; è opportuno, dunque, che le risorse operative siano attivate al primo momento utile rispetto alla notizia di reato…..Ciò vale tanto,nel caso di soggetti già noti ai servizi psichiatrici che per quelli ad essi sconosciuti…” . Indicazioni di estrema concretezza ed importanza, contenute nella risoluzione - sempre secondo Psichiatria Democratica che le aveva individuate come tappe indispensabili e fortemente innovative - sono costituite dal fatto che Magistratura e Sanità, potranno individuare: 1) “momenti di contatto” in cui l’impulso all’applicazione del Protocollo consente il tempestivo predisporsi delle soluzioni più adeguate al caso concreto”; 2) “i contatti tra giudici dell’udienza preliminare, pubblici ministeri , magistrati di sorveglianza e servizi di salute mentale potranno prioritariamentepuntare alla presa in carico, da parte del servizio psichiatrico territoriale,utilizzandone, ove necessario le strutture in dotazione e riservando l’invio in REMS solo a quelle situazioni in cui ogni alternativa risulti non praticabile”.

Divitale importanza e di concreta operatività, ricordano gli psichiatri Emilio Lupo e Cesare Bondioli che per Psichiatria Democratica hanno portato avanti la proposta dei Protocolli Operativi, è, infine, quanto il CSM ha deliberato relativamente sia alla formazione congiunta sia al monitoraggio nella fase esecutiva. Per quel che riguarda la formazione il CSM ha indicato “nella comune formazione il momento di confronto permanente…..dove prevedere momenti di formativi finalizzati alla reciproca conoscenza tra gli operatori del settore psichiatrico e gli appartenenti dell’ordine giudiziario”. Per i primi - continua il CSM – “si tratta di calare il percorso terapeutico nella scansione procedimentale penale, per i secondi di comprendere meccanismi di ragionamento e necessari fondamenti della complessa materia psichiatrica”. Infine relativamente al monitoraggio, “ si indica quale soluzione adeguata quella già prevista dai dai protocolli acquisiti dalla Settima Commissione nella fase istruttoria, cioè la costituzione di un tavolo tecnico composto dalle istituzioni che sottoscrivono il protocollo che dovrà occuparsi di verificare l’esito delle prassi operative anche allo scopo di apportare i necessari correttivi ed elaborare nuove soluzioni”.

Per Psichiatria Democratica si tratta di far sì che il mondo della Giustizia e della Salute Mentale possano, in tempi brevi, utilizzare questo strumento innovativo e pratico in tutto il Paese, continuando il percorso che ha portato alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici prima e dei Manicomi Giudiziari più di recente, quale conquista collettiva di civiltà e di progresso.

Napoli/Arezzo 24 settembre 2018

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