LA TERAPIA DEL QUOTIDIANO

Concluso l’ECM organizzato da Psichiatria Democratica a Roma nei giorni 6 e 7 Dicembre 2018

LA TERAPIA DEL QUOTIDIANO

 

DSCF6147PLENARIA RIDE’ con vera soddisfazione che la nostra Società intende condividere il successo ottenuto dal Corso di Aggiornamento ecm organizzato dal Gruppo Formazione di Psichiatria Democratica che si è svolto a Roma il 6 e 7 dicembre scorsi. Anche il Corso di formazione di quest’anno (intitolato “La terapia del quotidiano. Trattamenti complessi nella salute mentale”), ha visto una partecipazione molto intensa di operatori provenienti da tutta Italia (dalla asl di Bolzano a quella di Catania). Molti i partecipanti che sono stati presenti anche nelle precedenti occasioni organizzate da PD, a testimonianza di un apprezzamento preciso in relazione alla scelta dei docenti, delle metodologie didattiche e degli argomenti affrontati.

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Anche questa volta l’attività è stata realizzata nella centralissima cornice dell’Aula Magna storica dell’Istituto Leonardo da Vinci di Via Cavour e nelle aulette confinanti dove è stato possibile condurre gruppi di approfondimento molto significativi che hanno consentito uno scambio ed un confronto proficuo tra operatori di eterogenea provenienza e professionalità.

Con questo Corso, Psichiatria Democratica ha messo al centro della riflessione la questione della presa in carico della grave sofferenza mentale, a partire dalle pratiche che implicano approcci complessi di cura, che prevedono condivisione duratura degli spazi e del tempo con i pazienti.

Il Corso, arricchito dalla pluralità di punti di vista disciplinari, si è declinato lungo due binari:

-        una riflessione maggiormente di tipo speculativo sui paradigmi complessi nella determinazione della salute e della sofferenza mentale e le relative implicazioni epistemologiche;

-        una riflessione a partire dalla descrizione di esperienze concrete che si muovono in un’ottica antiistituzionale e che agiscono nel quotidiano.

Le relazioni in plenaria affidate a Ricci, Pecchioli/Rocchini/Volpi/Zumpano, Barbera/Popolo, Di Benedetto, Frisanco, Galluccio, Colucci, Luchetti/Monacelli, De Ruggieri, Di Fede/Pellecchia, hanno trattato i diversi argomenti sotto numerose angolature in un’ottica di stimolo volto appunto, nello stile che caratterizza l’approccio formativo di PD, alla valorizzazione delle pratiche concrete del lavoro di salute mentale.

Le tavole rotonde su “Lo spazio e il tempo nella gestione della crisi” e su “Quotidiano e neoistituzionalizzazione”, coordinate rispettivamente dal Presidente Nazionale di Psichiatria Democratica Antonello D’Elia e da Giuseppina Gabriele ed alle quali hanno portato contributi Canosa, D’Anza, Gaddini, Genchi, Matarrese, Materia, Ortano, Peloso, Rosolen, Russo, Vinci hanno consentito di approfondire il dibattito non solo in maniera interdisciplinare, ma anche chiamando al confronto diversi organismi, soggetti collettivi e società scientifiche che si muovono nel campo.

La significativa adesione dei partecipanti ai gruppi di approfondimento, cui si è già fatto cenno, ha visto la conduzione di D’Onofrio/Stopponi, Palomba/Reali, Nascimbeni/Romano/Alamprese, Venanzi/Brigo/Loggi, Di Francia/Ferrante, Papi/Reali.

Nelle 2 giornate è stato tangibile il gradimento per la tematica affrontata che viene evidentemente ritenuta centrale per il futuro della salute mentale di comunità. Numerosi gli impegni assunti a riprova di questa centralità: dalla elaborazione degli atti, ad una replica del Corso nei prossimi mesi a Verona, alla adesione di molti partecipanti all’EXPO della Salute Mentale che si svolgerà a Roma nel maggio 2019.

Momento importante in plenaria è stata anche la “nota di apertura” affidata ad una relazione di Emilio Lupo e Cesare Bondioli a proposito della Risoluzione sui “Protocolli Operativi in tema di misure di sicurezza psichiatriche” approvata dal Consiglio Superiore della Magistratura, che giunge al termine di lungo un impegno politico, culturale e scientifico che ha visto la Società di Psichiatria Democratica come protagonista. Da rimarcare il fatto che ai “protocolli vincolanti” era stato dedicato uno specifico spazio didattico nel Corso di aggiornamento ecm dello scorso anno

 

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