il prof. Ernesto Bondonno

Ci ha lasciati il Prof. Ernesto Buondonno

Aveva 93 anni, Ernesto, il professor Buondonno, come erano abituati a chiamarlo i suoi amati studenti Educatori Professionali.

A una prima occhiata poteva apparire un signore di terza età ma, invece, la freschezza della sua mente lucida, la tenerezza del suo cuore indomito, la sua onestà, la passione per l’Umanità e la sua grande umiltà, lo hanno fatto essere giovane fino agli ultimi giorni della sua lunga Vita.

Precursore della lotta contro lo stigma e la segregazione psichiatrica, ha portato a Fermo (sede dell’OP Psichiatrico dell’allora Provincia di Ascoli Piceno) il pensiero di Franco Basaglia e l’attività di Psichiatria Democratica nel nostro territorio, le cui prime riunioni si sono tenute proprio dentro ai reparti dell’Ospedale Psichiatrico di Fermo.

Ha educato ed affascinato i giovani psichiatri che entravano nell’Ospedale Psichiatrico da dipendenti della Provincia, ha condiviso la battaglia politica da Comunista (non solo iscritto al PCI, ma nel profondo dell’animo suo) con gli infermieri e le operatrici del Servizio Sociale di tutto il Fermano ed ha attraversato il processo di trasformazione della segregazione della follia, in specialità medica della Sanità Pubblica di Fermo, contribuendo in modo decisivo alla costituzione del Dipartimento di Salute mentale articolato in Servizi Ospedalieri, Territorio, Comunità Residenziali e Gruppi Appartamento.

Nella sua lunga carriera ha lavorato a Napoli, Lecce, Fermo, Palermo e Pistoia ed ha continuato a studiare fenomenologia e fisiologia, neurologia e psichiatria, filosofia e storia nella ricerca – come ricordava uno dei suoi adorati figli durante la cerimonia funebre – delle origini della malattia mentale, per liberare non soltanto i malati dal crimine della segregazione, ma gli uomini dalla schiavitù del dolore.

Lo ricordiamo con affetto, stima e gratitudine, ne conserviamo l’insegnamento e l’onore di aver condiviso con lui un pezzo importante della storia recente del nostro Paese.

I colleghi e i compagni di Psichiatria Democratica di Fermo