la scomparsa di Riccardo Dalisi

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E’ morto a Napoli il Professor Riccardo Dalisi

 

dalisiCi ha lasciati il Professor Riccardo Dalisi che, insieme alla moglie AnnaMaria Laville, avevamo conosciuto molti anni fa sul campo, in mezzo alla gente dove usando magistralmente i suoi tanti e straordinari strumenti di comunicazione era impegnato a scrivere pagine nuove e di riscatto. E subito eravamo entrati in sintonia con tutti e due tanto che le frequentazioni hanno cementato negli anni una sincera e solida amicizia personale e familiare.

Non c’era iniziativa in città, promossa o alla quale partecipavamo come Psichiatria Democratica, senza che questa ricevesse l’ immediata adesione sia culturale che concretamente operativa. Insomma mai una partecipazione formale, rituale ma sempre attiva, di stimolo e di condivisione convinta e partecipata.

Sono mille e mille i ricordi di impegno che, anche con AnnaMaria, abbiamo condiviso sul campo negli anni: dalle manifestazioni contro la guerra in kossowo alla battaglia per il rilancio e la riqualificazione dell’ex Albergo dei Poveri come alle iniziative per concretizzare

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 risposte a favore delle persone senza fissa dimora, per citarne solo alcune.

Riccardo è stato anche un grande amico di Psichiatria Democratica ed ha sostenuto le nostre iniziative attraverso le sue straordinarie opere grafiche impreziosendo la pubblicazione di volumi, o annunciando convegni internazionali, come quello sui migranti o congressi nazionali.

Riccardo è stato - e resterà così per noi e crediamo per tantissimi, anche in futuro - tra quelle rare e vulcaniche personalità a cui fai certamente un torto allorquando provi a contenerlo, limitarlo in una qualifica, in un titolo professionale od o accademico che sia, perché lui quel limite lo oltrepassava sempre, tenendo insieme la sua dolcezza con un tratto identitario deciso e inconfondibile. Un tratto che segnava un percorso chiaro e netto, di chi aveva scelto di stare dalla parte degli ultimi e nel contempo di impegnarsi e lavorare per il riscatto collettivo, senza risparmio. Un maestro anche in questo.

A Riccardo va l’abbraccio più caro, affettuoso e riconoscente mio e di tutta Psichiatria Democratica e alla sua famiglia la nostra vicinanza e il nostro affetto.

Emilio Lupo