Un pò di storia...

Bologna, ottobre 1973 :
"Dopo numerosi incontri, avvenuti nell’anno in corso, un comitato di promotori (Franca Ongaro Basaglia,Domenico Casagrande ,Franco di Cecco, Tullio Fragiacomo, Vieri Marzi, Gian Franco Minguzzi, Piera Piatti, Agostino Pirella,Michele Risso, Lucio Schittar, Antonio Slavich) - ricorda il professore Benedetto Saraceno - ha costituito a Bologna il primo nucleo di un gruppo denominato "Psichiatria Democratica" che si riconosce nelle analisi e nelle finalità del documento programmatico in cui si delineano i compiti e gli obiettivi degli operatori.

 

Individuazione e lotta contro il proprio ruolo nei confronti dell’utente del Servizio;

 

Individuazione nella persona di bisogni sociali non soddisfatti,che l’internamento cancella, occultandosi sotto la diagnosi di malattia;

 

Individuazione degli strumenti terapeutici impliciti nel loro ruolo specifico,una volta liberato della strumentazione che il sistema sociale attua attraverso la delega del controllo e del potere;

 

Individuazione e riconoscimento delle persone e delle forze sociali coinvolte e da coinvolgere in questa lotta.

 

Il gruppo di PD si propone la lotta all’esclusione ….richiama i pericoli della riproduzione di meccanismi istituzionali separati e separanti anche nelle struttura psichiatriche extramanicomiali.

Il gruppo promotore organizza a Gorizia nel giugno del 1974 il primo convegno nazionale di PD: "La pratica della follia" dove si discutono e sviluppanotemi importanti quali Psichiatria e Giustizia(sono notevoli per impegno i contributi di Magistratura Democratica) Emarginazione sociale e Psichiatria, La formazione degli operatori di salute mentale, Proposte organizzative.

Come si può notare sin dalla sua costituzione PD ha posto al centro dei suoi programmi temi che ancora oggi interessano gli operatori del settore oltre che vaste aree del sapere e della cosiddetta società civile.

Nel 1976 ad Arezzo il congresso di PD fu centrato sulla definizione della identità politica, scientifica ed organizzativa dell’Associazione, affrontando – ricorda sempre il professor Saraceno - "con una vivacità forse eccessiva il cosiddetto problema delle tecniche" e tale confronto che finiva per porre una sorta di compatibilità tra agire democratico e pratica tecnica finì per accompagnare il dibattito fino al convegno nazionale di Bari del maggio del 1981 dove emerge la necessità di confrontarsi con un esistente assai più complesso ed articolato. La mozione finale enunciò i vasti impegni del movimento dal superamento dei Servizi di Diagnosi e Cura ,all’individuazione del Servizio territoriale aperto 24 ore,alla lotta contro i manicomi giudiziari, all’impegno contro la psichiatria privata e la sua proliferazione.

Dopo quell’appuntamento PD continuò a sviluppare su tutto il territorio nazionale una lunga serie di iniziative su temi di vasto interesse rimarcando la propria presenza in maniera meno organizzata, fino al 1989 allorquando sotto la spinta del dottore V.Pastore (che aveva lavorato con Basaglia prima a Gorizia e poi a Trieste) divenuto nel frattempo direttore dei Servizi psichiatrici di Livorno si costituì a Roma la Federazione delle Regioni di PD.
Molteplici sono state da allora le iniziative nazionali e regionali e sono da segnalare in particolar modo i seminari di approfondimento svoltisi a Roma in via del Velabro, che hanno segnato l'avvio delle attività di PD degli anni 90.