Salute mentale e Psichiatria al tempo del Covid 19

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Concluso l'ECM: Salute mentale e Psichiatria al tempo del Covid 19

 

Nei giorni 17 e 18 giugno, organizzato dal Gruppo Formazione di Psichiatria Democratica, si è svolto, in modalità Fad-sincrona, il Corso di aggiornamento Ecm ‘Vicini e lontani – Salute mentale e psichiatria al tempo del Covid 19’.

Il Corso, che ha visto la partecipazione di numerosissimi operatori di tutta Italia - a riprova di un convinto apprezzamento in relazione ai temi trattati, alle metodologie didattiche proposte ed al valore dei docenti - si è svolto integralmente in modalità “on line” e, per tale motivo, ha rappresentato una sostanziale novità per buona parte dei discenti come degli stessi docenti.

A tal proposito, ed al fine di ridurre i possibili inconvenienti connessi a tale evenienza, la Segreteria organizzativa, in stretta collaborazione con il Provider ha sostenuto una capillare ed individualizzata attività di supporto ai singoli docenti al fine di superare le eventuali difficoltà e consentire loro di avvalersi delle innumerevoli potenzialità che la dimensione digitale consente di usare nella moderna comunicazione. Di tali potenzialità il Corso si è sicuramente avvantaggiato avendo potuto offrire i propri contenuti in un’articolata proposta multimediale e multimodale (grafiche, video, audio, ecc...) che hanno indubbiamente agevolato la comprensione e alimentato l’attenzione dei partecipanti (oltre un centinaio attivamente presenti per l’intera durata delle giornate).

Il Corso, articolato come gli altri eventi formativi di PD, attraverso relazioni, tavole rotonde e dibattiti, ha posto al centro della proposta formativa la questione della presa in carico della grave sofferenza mentale, in un periodo particolarmente problematico a causa delle sconvolgenti conseguenze sanitarie e sociali dovute alla pandemia da Covid 19. Infatti, in un contesto globale caratterizzato dall’ impoverimento sociale e dalla riduzione delle occasioni di relazione, i rischi per le persone con disagio mentale sono aumentati considerevolmente, anche perché, proprio in tali scenari, hanno trovato rinnovato alimento le costanti tentazioni della psichiatria tradizionale nel riproporre isolamento, segregazione e rinvigoriti percorsi di vetero e neo-istituzionalizzazione.

Dall’insieme delle relazioni e dai tanti interventi è, tuttavia, emersa l’evidenza che nonostante le gravi difficoltà connesse al periodo, i Servizi di salute mentale di prossimità e, tra questi, in particolare i Centri diurni in una condivisa operatività con la Cooperazione sociale, hanno in questi mesi, mantenuto le loro attività ed in molti casi ne hanno creativamente prodotte di nuove: esperienze concrete, fatte di proposte, partecipazione ed interazione con le Comunità locali. L’insieme di queste esperienze, così come sottolineato da molti interventi, ha riproposto con particolare forza il valore insostituibile dei percorsi socio-sanitari e lavorativi partecipati e condivisi. Unanimemente è stato affermato che tali percorsi devono avere maggiore considerazione nelle scelte di programmazione locale, nella definizione delle risorse necessarie, nelle priorità di intervento dei Servizi e, non ultima, nella formazione professionale degli operatori dei Servizi stessi. Tali percorsi, si è detto, costituiscono la prospettiva futura dei Servizi e devono costituire l’asse portante di una rinnovata e progressiva proposta integrata - sociale, sanitaria, istituzionale - che può dar vita ad un nuovo Progetto Obiettivo Nazionale a sostegno dell’azione dei Servizi stessi nel loro rapporto con le Comunità locali.

Il Corso nella sua ricchezza di contenuti ha posto la propria attenzione su numerose e significative questioni. Tra queste il delicato rapporto tra cura-assistenza ed ordine giudiziario. Un rapporto da sempre complesso che si è ridefinito negli anni nei provvedimenti finalizzati alla chiusura degli OPG, nel passaggio di significative responsabilità e funzioni dal Ministero di Grazia e Giustizia al Sistema Sanitario nazionale, nell’istituzione delle Rems e, nel corso degli ultimi tempi, nello scenario delineato dai Protocolli operativi. Questi ultimi, nell’alimentare percorsi condivisi, partecipati e responsabili tra gli operatori della giustizia e quelli dei Dipartimenti di salute mentale appaiono lo strumento più adatto per ridefinire in modo equilibrato e funzionale il rapporto tra le due Amministrazioni. Per sostenere un tale percorso e garantirne omogeneità ed uniformità su tutto il territorio nazionale si è sostenuta la necessità di un Regolamento attuativo nazionale.

Particolarmente critica la riflessione su una delle cattive pratiche che qualificano la psichiatria come “scienza della distanza”: quella della contenzione. E’ stata sottolineata la sua diffusione generalizzata e tutti gli intervenuti hanno definito la pratica illegittima e lesiva dei diritti e della salute delle persone e che, per tali motivi, deve essere definitivamente superata.

E’ stata inoltre posta attenzione alla presa in carico della sofferenza propria dell’età evolutiva e dell’adolescenza. Le relazioni e le riflessioni sulle esperienze nazionali ed internazionali proposte nello svolgimento del Corso hanno manifestato l’importanza di una presa in carico precoce comunitaria ed integrata da parte dei Servizi a queste fasce di età dedicati e alla necessità che tali Servizi siano parte integrante dei Dipartimenti di salute mentale al fine di garantire continuità all’azione terapeutico-riabilitativa.

Da ricordare, infine, che su proposta di Psichiatria Democratica tutti i presenti hanno voluto dedicare questo Corso al compagno Peppe Ortano psichiatra e Dirigente nazionale dell’Associazione, impegnato da anni in favore della Riforma e per la promozione e la tutela dei diritti dei pazienti psichiatrici.